Décuvertes en Vallée du Rhône

In Articles, Eventi Passati by Alessandro Pepe

 

Ogni anno mando in avanscoperta Mr Cappelloni & friends (Paolo Zac, Gianni F e altri) alla scoperta e riscoperta della bellissima valle del Rodano.
Questa volta ho chiesto a Dario di tornare col bagagliaio pieno per dar vita a viaggio che comprende tutta la valle, Da Chateauneuf-du-Pape alla Cote Rotie, alla scoperta anche delle denominazioni minori (ricordate il grande Saint Joseph di Faurie?).

Alessandro Pepe

Martedì 12 Maggio la rimessa Roscioli si è trasformata in una serata fra intenditori all’insegna dei grandi vini del Rodano, un’area vinicola variegata e complessa, sia come caratteristiche climatiche che geografiche.
Per “Décuvertes en Vallée du Rhône” molti degli appassionati della Capitale si sono spostati in Via San Salvatore in Campo per seguire la degustazione condotta da Alessandro Pepe, padrone di casa attento e coinvolgente, insieme all’amico e giornalista enogastronomico Dario Cappelloni.
Sedici le etichette stappate, di cui due Champagne per il brindisi iniziale, dodici rossi e quattro bianchi, arrivati a Roma dal Rodano Meridionale e Settentrionale, accompagnate ai prelibati prodotti della Salumeria Roscioli, come stravecchio rosso, comtè, bresaola di toro, mezze maniche al ragoût di cinghiale e non solo.
Bello il percorso condotto dai due maestri, caratterizzato, come d’abitudine, da un clima gioioso e rilassante che ha permesso ai commensali presenti di godersi i vini in degustazione in maniera divertente e professionale.
L’iter delle bottiglie seguito durante la serata è stato il classico francese, e quindi rossi per iniziare e bianchi a conclusione. Sotto la scaletta della serata.
1.     Côtes-du- Rhône Rouge Plan de Dieu Cuvée Henri Durieu 2010, Domaine Durieu
2.     Roucas Toumba, Les Grands Chemins, Vin de France
3.     Domaine La Barroche Châteauneuf-du-Pape , Rhone
4.     Domaine La Vieille Julienne Côtes-du- Rhône, lieu dit clavin. 2012
5.     Domaine La Vieille Julienne Châteauneuf-du-Pape , Les Hauts-lieux, 2012
6.     Domaine Pierre Andre, Châteauneuf-du-Pape  2010, Rhone
7.     Lucien et Andre Brunel, Châteauneuf-du-Pape , Les Cailloux, 2010, Rhone
8.     Château de Saint Cosme, 2012, Gigondas
9.     Bernard Faurie, Hermitage Rouge, 2013, Rhone
10. Domaine Gilles Barge Côte-Rôtie Brune, 2010
11. Domaine Bernard Gripa, Saint Joseph Le Berceu Blanc, 2013, Rhone
12. Ermitage, lieu dit “Les Rocoules” 2012
13. Domaine Pierre Andre, Châteauneuf-du-Pape  Blanc, 2013, Rhone
14. Domaine Durieu, Châteauneuf-du-Pape , 2013, Rhone
Cosa abbiamo imparato però da una degustazione così ricca? Ecco alcune indicazioni utili per chi si approccia ai vini di questa regione per la prima volta e vuole riuscire a capire le particolarità interne e le differenze fra le diverse zone della stessa area, caratterizzata da una bella varietà di vitigni autoctoni sapientemente valorizzati.
Caratteristiche del Territorio
Il Rodano è una zona complessa e frastagliata, con innumerevoli particolarità climatiche, geografiche e culturali. È la terza regione produttrice in Francia in termini quantitativi ed è stata fra le prime a stabilire un concetto di disciplinare nel vino con lo Châteauneuf-du-Pape .
Fino a metà degli anni ‘50 la coltura più diffusa era l’ulivo, ma la produzione di olio è sparita nel 1956, quando il territorio è stato colpito da tre settimane di intenso maestrale accompagnate da temperature arrivate a 15 gradi sotto lo zero. Così una delle zone olivicole più importanti della Francia è scomparsa, senza che nessuno osasse più ripiantare olivi.
La produzione nel Rodano è principalmente incentrata su uve autoctone, vigne vecchie ad alberello, che nella zona meridionale arrivano addirittura a 120 anni di età, e vini rossi, basta pensare che i bianchi, molto particolari e singolari, rappresentano solo il 6% del totale.
Rodano Settentrionale e Meridionale
Due sono le grandi zone vitivinicole del Rodano, una al Nord e l’altra al Sud. Il Rodano Settentrionale si sviluppa da Vienna a Valence, è caratterizzato da un clima freddo e temperato dal fiume e vigne relativamente giovani. In questa zona il vitigno rosso principale è il syrah, mentre per i bianchi parliamo di marsanne, in particolare nella zona Hermitage e nella fascia che da Sant Joseph va verso Saint Peray, di viogner e rausanne, di solito in blend. I vigneti in pendenze che si gettano sul fiume vengono coltivati su terrazzamenti e permettono di lavorare in vigna solo manualmente, con un costo del lavoro che arriva ad essere anche dieci volte superiore al sud.
Denominazioni Rodano Settentrionale
Varie sono le denominazioni del Rodano Settentrionale, ma in degustazione sono state proposte alcune delle più rappresentative. Due rossi delle due principali denominazioni del nord, Cote Rotie e Hermitage, un Domaine Gilles Barge, Côte-Rôtie Brune 2010, e il Bernard Faurie, Hermitage Rouge, 2013 e due bianchi Hermitage e Saint Joseph, l’Ermitage, lieu dit Les Rocoules 2012 e il Domaine Bernard Gripa, Saint Joseph Le Berceu Blanc 2013.
I grandi vini rossi del Rodano settentrionale sono fra i più prestigiosi del mondo, con capacità di invecchiamento notevoli; anche i bianchi nell’Hermitage, per lo più a base marsanne e rousanne, hanno un grande appeal, con una produzione che qui arriva al 30% del totale.
Il Rodano Meridionale si estende da Montélimar e Avignone. L’area del sud è più complessa della precedente, caratterizzata da zone pianeggianti, clima mediterraneo e la presenza del mistral, un vento che rende fresche le temperature, asciugando e bruciando le vigne. Qua non troviamo solo i vitigni francesi dell’area mediterranea, come clairette, bouboulenc e cinsault, ma anche alcuni di origine spagnola, tipo greanache, carignan e mourvedédre.
Vecchi vigneti ad alberello, vigne a piede franco più vecchie della Francia e una produzione biodinamica, visto il clima favorevole che non impone particolari trattamenti chimici, sono poi i tre punti principali di questa parte di terra, ricca di vitigni autoctoni e di peculiarità interessanti.
Denominazioni del Rodano Meridionale
La denominazioni più importante del Rodano Meridionale è lo Châteauneuf-du-Pape , situata nell’omonima zona intorno ad Avignone e caratterizzata da vigne di 120 anni coltivate in una terra di ciottoli e argilla che incamera il caldo del sole mediterraneo. Il disciplinare prevede per il rosso l’utilizzo di tredici vitigni a bacca rossa e bianca, anche se lo Chateuneuf du Pape è principalmente a base di grenache, syrah, mourvedre e cinsault, unito a altre due o tre uve autoctone fra muscardin, counoise, vaccarése, picpoul, terret, clairette, roussanne, picardan e bourbolanec, è raro trovare un vino con più di 5 o 6 uvaggi differenti.
Quattro le bottiglie aperte di Chateauneuf-du-Pape rosso, nell’ordine Domaine La Barroche Châteauneuf-du-Pape 2012, Domaine La Vieille Julienne Châteauneuf-du-Pape Les Hauts-lieux 2012, Domaine Pierre Andre Châteauneuf-du-Pape 2010 e Lucien et Andre Brunel Châteauneuf-du-Pape Les Cailloux, 2010. Due quelle di bianco, con Domaine Pierre Andre, Châteauneuf-du-Pape Blanc 2013 e Domaine Durieu, Châteauneuf-du-Pape 2013.
Altra zona importante del Rodano del Sud è il Gigondas, considerata dagli stessi francesi una denominazione importante e ricca, caratterizzata da una zona collinare con terreno argilloso, che da origini a vini paragonabili a quelli dei fratelli dello Châteauneuf, come la bottiglia di Château de Saint Cosme 2012, Gigondas in degustazione. È stato presentato anche un Roucas Toumba, Les Grands Chemins Vin de France, un Vacqueyras caratterizzato da un buon rapporto qualità prezzo e da una produzione al 97% rossista.
Appellation
A differenza delle altre zone francesi, nel Rodano troviamo tre livelli per le “Appellation”
1.     Appellation regional Côtes du Rhône, realizzata nel 1937 si estende in 6 dipartimenti diversi per 171 comuni.
2.     Côtes du Rhône Villages, con 16 denominazioni comunali del Rodano meridionale.
3.     Appellations Locales: 13 crus, 8 al nord e 5 al sud
La degustazione è iniziata con un Domaine Durieu Côtes-du-Rhône Rouge Plan de Dieu Cuvée Henri Durieu 2010, e prima di una serie di Châteauneuf è stata stappata una denominazione regionale, un Domaine La Vieille Julienne Côtes-du- Rhône, lieu dit clavin, servito alla ceca, non appartenente allo Chateuneuf-du Pape vista la sua localizzazione appena fuori dal confine.
Situazione negli ultimi anni
Negli ultimi anni la qualità media dei prodotti è cresciuta in maniera impressionante, influenzata anche da un dinamico e producente totale cambio generazionale. “Nel Rodano” come ha specificato durante la degustazione Dario Cappelloni, “ad oggi il 25% dei produttori/proprietari ha meno di 35 anni e a capo delle aziende troviamo un numero importante di figure femminili”, in questo momento infatti questa è l’area con l’età media dei produttori più bassa della Francia.
Fra le annate assaggiate un numero importante di bottiglie apparteneva al 2012 e al 2013. Entrambi anni difficili, hanno evidenziato un forte gap fra nord e sud. Mentre il 2012 ha creato syrah con poca grinta, il 2013, caratterizzato da una vendemmia tardiva, ha dato vita a vini lenti per “un’annata di pazienza”. Al sud la differenze fra le due annate è meno importante e di 2012 interessanti ce ne sono diversi.
 

 

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