CHRISTMAS BUBBLES

In Articles, Eventi Passati by Alessandro Pepe

 

Fiumi di champagne per il più classico degli auguri natalizi.
Barbichon, Cazals, Fleury, Roger Brun, Eric Rodez, Soutiran, Couche  e altri.
Saranno presenti

  • Blanc de Noirs, Fleury
  • Sonate n.9 2010, Fleury
  • 4 Cepages, Barbichon
  • Cart Or, Cazals
  • Clos Cazals 2002
  • La Pelle, Roger Brun
  • Cuvée des Crayers, Eric Rodez
  • Perlé Noir, Soutiran
  • Clhoé, Couche
  • Millesime 2009, Cheurlin
  • Cuvée Louis, Tarlant
  • Special Cuvée, Bollinger

E se fate i bravi anche qualcosa di più.
Finale con il panettone di Pierluigi
 
Non ricordo più quale archeoenologo od ebbro antropologo aveva una visione tutta enocentrica della storia del mondo e del Natale. Secondo la sua teoria il vino, nel rituale cattolico, diventa sangue di Cristo nel tentativo di sacralizzare riti pagani del tempo e sedare gli animi di ebbri contadini che proprio il giorno di Natale iniziavano dei baccanali che arrivavano a durare 2-3 mesi. Una questione di ordine pubblico, insomma. Lo stesso, invero, sosteneva che la rivoluzione francese non iniziò il 14 Luglio ma bensì il 13 a causa di un incendio per protesta ai nuovi dazi doganali sul vino ( e qui c’è qualcosa di vero).
Il nostro continuava asserendo che l’origine dei mali del mondo non è figlia di una mela ma di una pessima hangover di un certo Noé:
Noè ubriaco giace nudo nella sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide il padre nudo e raccontò la cosa ai suoi fratelli che stavano fuori. [...] Quando Noè si fu ripreso dalla sbornia “seppe quanto aveva fatto il figlio minore” e disse : “ Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli! Etc.. etc…
Soprassiedo sull’ entrata in guerra con la Germania dell’Inghilterra che, sempre stando al nostro, sarebbe stata causata dall’ impossibilità del suo primo ministro di approvvigionarsi di Champagne Pol Roger (per la precisione di una speciale Cuvée diventata poi nota). Per non dire di un’interpretazione tutta originale delle guance rosse di Babbo Natale e del motivo per cui  entra nelle case in quella strana maniera.
Ora il punto è che forse è proprio il vino a determinare l’ebbra deriva di certi studi.  L’effetto che si fa causa.
Ciò che era non è più dal momento che l’osservatore cambia l’osservato con il suo sguardo. Magari Heisenberg e compagnia si riunivano in una saletta tipo la Rimessa, circondati da bottiglie. Poi a voglia a dire che spazio e tempo sono relativi. Potrei portare fior di prove scientifiche a riguardo.
Ma questa volta non volevo dissacrare. Forse, in sintesi, dopo un anno di degustazioni nelle quali abbiamo studiato, bevuto, discusso e raccontato il vino in tute le sue infinite dimensioni (dalla malo –lattica quantistica alla teoria delle stringhe applicata agli effetti benefici dei brettanomyces (pare che ci esista anche una dimensione in cui i vini naturali sono buoni)) mi sembrava giusto rilassarci, bere senza troppe chiacchiere, senza riferimenti scientifici. Certo che risponderò alle vostre domande e certo che potete dire che il tal vino ha sentori di rosa afgana senza cue qualcuno vi percuota. Ogni commento sarà accolto con vero spirito natalizio, nel rispetto di tutte le opinioni e visioni. Aggiungo che ci saranno in palio 3 bottiglie di Champagne in un gioco tutto natalizio. E ci metto sul piatto, perché mi voglio rovinare, la possibilità quella sera di acquistare il vino di Acquisto diretto con gli sconti noti sui quantitativi.
Ed a tutti, senza distinzioni, dai sommelier  ai vigneron, dagli enologi ai biodinamici, dai griffati ai parkeriani,  dai gamberisti  ai veronelliani, a quelli che tanto il vino e tutto uguale e a quelli che se non hai bevuto la tal bottiglia non puoi parlare, a quelli che le vecchie annate erano migliori, a chi dice che il terroir è una fregatura e  a chi sostiene che il vino è morto, ai puristi, ai sensitivi dei lieviti selezionati, ai feticisti dell’etichetta e a quelli che l’importante è il contenuto e a chi dice che in fondo è tutto marketing  e che ‘in fondo il gusto è gusto’ avendo poi scoperto, alla fine, che di mamma c’è n’è più d’una, sopratutto dopo certe bevute.
Insomma, a tutta questa banda di enomaniaci, auguro, in perfetto ésprit piccolo borghese, un felice Natale!

 

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